CRITICITA’ ECOLOGICHE DELLE STUFE A PELLET

 

Le stufe ad alta produttività di calore apparvero in Italia circa quindici anni fa quando già si intuiva il potenziale economico dell'iniziativa, grazie all'elevata produzione termica

 

Da qui l'idea di alimentare tali tipi di stufe anziché con pezzi interi di legno, con pellet cioé con pallottole di legno compresso

 

Questo provocò una diffusione senza precedenti di questa tecnologia, incentivata dallo Stato con gli incentivi per la ristrutturazione e che si diffuse proprio come soluzione di riscaldamento “a buon prezzo”, ora per fortuna rivisto in chiave restrittiva (in Emilia Romagna no all' uso di stufe a pellet sotto i 300 mt di altitudine)

 

Eppure.... le stufe a pellet, ormai progettate per accettare solo i pellet e non i pezzi interi di legno si sono così diffuse da mettere a repentaglio la vita delle piante, perché anche esemplari sanissimi, come querce centenaria, vengono trasformati in segatura per essere utilizzata per in pellet

 

In Romania intere regioni montagnose sono state spogliate degli alberi e l'impatto é stato talmente orribile che il Governo ha deciso di porre fine a questo devastante processo di taglio ed in Italia non dobbiamo arrivare a questo poiché il prezzo ambientale da pagare é troppo caro e la devastazione delle colline non ha prezzo: la soluzione: restringere il termine “biomasse” ai residui e agli scarti legnosi.

 

Il legno vivo usato invece come combustibile porta alla distruzione sistematica dell'ambiente poiché tutti tagliano e quasi nessuno ripianta : siamo quindi nel vortice delle attività speculative ad elevato impatto lucrativo e devastazione ambientale oltre alla creazione di pericolose PM10 generate dalle stufe a pelle e respirate quotidianamente da adulti, bambini ed anziani

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